sabato 1 marzo 2014

Inferno - Dan Brown

Una figura inquietante, detta l'Ombra, fugge da misteriosi inseguitori e si lancia dal campanile della Badia Fiorentina.
Alcuni giorni dopo, il professor Robert Langdon si sveglia in un ospedale di Firenze con una ferita alla testa, un'amnesia che gli impedisce di ricordare cosa sia accaduto nei giorni precedenti e preoccupanti visioni. Qualcuno ha tentato di ucciderlo. Quando il suo medico viene assassinato, Robert fugge dall'ospedale con la dottoressa Brooks. All'interno della sua giacca trova una capsula al titanio per materiale biologico: programmata per essere aperta da lui solo, contiene qualcosa di molto prezioso...

A Dan Brown va certamente riconosciuto il merito di avvicinare attraverso i suoi romanzi quel pubblico di lettori incostanti, altrimenti difficile da incuriosire.
Dopo aver messo in discussione la Chiesa Cattolica, la NASA e la Massoneria, dopo aver salvato dalla polvere dei testi scolastici Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei, nel suo Inferno è la volta del Sommo Poeta e della Divina Commedia.
Le sue uscite in libreria sono sempre accompagnate da martellanti campagne promozionali, è quasi impossibile non lasciarsi incantare e cedere alla lettura.
Gli elementi della trama sono i soliti delle altre sue opere: una caccia al tesoro, un complotto internazionale, una misteriosa organizzazione segreta e la consueta avvenente assistente di turno al servizio del professore.
In questo romanzo la novità è rappresentata dai richiami alla genetica, alla Peste Nera e alle epidemie globali.
Le opere di Dan Brown sono però note per i rinvii all'epoca medievale e rinascimentale, all'arte e alla letteratura, che anche in Inferno non mancano. Questa volta non offrono a parer mio grandi spunti di riflessione, almeno per i lettori italiani. Mentre nel resto del mondo la spiegazione dei versi della Divina Commedia può affascinare i lettori per la novità che rappresenta, per un lettore italiano l'interpretazione dei versi più noti non aggiunge nulla di nuovo a ciò che ha studiato sui banchi di scuola. L'autore avrebbe potuto offrire spunti di riflessione più interessanti se si fosse discostato dai sentieri più battuti.


Il suo stile, seppur prolisso, è asciutto e privo di poesia. Le vicende di Inferno si sviluppano tra Firenze, Venezia ed Istanbul, tre città affascinanti, ricche di storia e cultura. Sebbene Dan Brown descriva i luoghi con ricchezza di particolari, ne racconti il passato e gli aneddoti, lo fa come una guida turistica, la sua narrazione manca di emotività.
Leggere un suo libro è come vederne già il film, anche se questo non è ancora uscito. Le località meravigliose che fanno da scenografia alle vicende, il ritmo incalzante degno di una pellicola d'azione, i capitoli brevi che raccontano in maniera immediata le scene.
E' un'esperienza di realtà aumentata, una sceneggiatura già pronta tra fughe rocambolesche, suspense e colpi di scena. Robert Langdon è un professore di simbologia avventuroso come Indiana Jones, ingegnoso come MacGyver, invincibile come Chuck Norris.

Una lettura leggera che intrattiene.

Mondadori, 17.00€, 522 p.
Prima edizione originale: 2013

> Se ti piacciono i thriller religiosi, ti consiglio anche La biblioteca dei morti e Il libro delle anime di Glenn Cooper, Vaticanum. Il manoscritto esoterico di José Rodrigues dos Santos e Il nome della rosa di Umberto Eco.

2 commenti:

  1. A me non ha convinto molto, pensavo ci fossero più riferimenti alla Divina Commedia...

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    1. Sì Nico, in effetti ha dato molto più spazio alle scene d'azione e al complotto internazionale, peccato!

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