giovedì 12 dicembre 2013

Il paradiso perduto - Andrew Pyper

Il professor David Ullman è un esperto di letteratura demoniaca, in particolare del Paradiso Perduto di Milton. Nonostante i suoi studi, David non è un credente e pensa che il Male sia solo un'invenzione umana. Un giorno riceve un invito a recarsi a Venezia per assistere ad uno strano fenomeno, fornire la sua opinione in merito e ricevere un'ingente somma di denaro. In fuga dai problemi che lo attendono a casa, David accetta di partire con l'amata figlia undicenne Tess, vedendo il viaggio come un nuovo inizio. Lo aspetta un percorso ai limiti del razionale in cui si ritroverà a combattere contro i suoi demoni interiori.

Quando ho studiato Paradiso Perduto di Milton ricordo di averne tentato la lettura... Un poema epico del 1667 che racconta l'episodio biblico della caduta dell'uomo, la tentazione di Adamo ed Eva da parte di Satana e la loro conseguente cacciata dal Giardino dell'Eden. Ironico, visionario, onirico. Era come pensare di leggere da sola La Divina Commedia. Impossibile. Quando ho letto la sinossi del romanzo di Pyper ho pensato: ecco l'occasione per riavvicinarmi alla storia con la prosa contemporanea.
Appena ho iniziato a leggerlo ne sono rimasta rapita.

David Ullman è uno di quegli insegnanti che sanno farti amare la loro materia sin dalla prima lezione, uno dei pochi che si ha la fortuna di incontrare nel corso della vita accademica. E' uno studioso appassionato, Paradiso Perduto di Milton non è solo un capolavoro letterario per lui, è il punto fermo delle sue lezioni e della sua vita.
Sebbene sia un profondo conoscitore della letteratura che ruota intorno alla personificazione del Male, egli non crede. Il Bene e il Male sono frutto della fantasia umana, sono semplici fonti di ispirazione per alcune tra le più importanti opere letterarie.
"Forse ci sbagliavamo a pensare che erano solo parole su una pagina, professore!"
Eppure David è un uomo che il Male l'ha conosciuto, l'ha assaggiato. Convive con lo spettro della sua depressione da una vita intera. Un episodio tragico ha segnato la sua infanzia, ha popolato il suo sonno di incubi fin troppo realistici, ha velato le sue giornate di amara malinconia.
Come può una persona che ha vissuto il dolore sulla propria pelle non credere a nulla?
C'è qualcosa però in cui crede: l'amore per la sua piccola Tess, il gioiello della sua vita. Una ragazzina sveglia e intelligente che sta per affacciarsi al momento difficile dell'adolescenza. Come David, ha anche lei un animo inquieto.
 "Non è del buio che ho paura" mi corresse. "Ma di quello che c'è dentro il buio."
E' per Tess che decide di affrontare il viaggio, di combattere il suo inferno personale. Per diventare il papà sereno e rilassato che non è mai riuscito ad essere, per regalare a sua figlia la tranquillità che merita.
Durante il cammino che dovrà affrontare, David sarà costretto a rivedere le sue ferme convinzioni, le sue certezze vacilleranno e sarà portato ad oscillare tra scetticismo e fede.

E' un thriller a sfondo religioso con sfumature horror, abbraccia tematiche eterne quali la lotta tra il Bene e il Male, tra angeli e demoni, nonché l'amore sconfinato di un padre per la propria figlia.
Il personaggio di Tess spicca in mezzo tra i protagonisti, ha un'intelligenza vivace, ha quello scintillio nello sguardo che le permette di andare oltre la realtà come solo gli occhi di un bambino sanno fare.
Il lessico è ricercato, ma lo stile è fluido ed elegante.

Un viaggio interiore, un cammino spirituale, ma anche un'avventura on the road. Questo è Il paradiso perduto.
"Il Giovanni dell'Apocalisse direbbe che ci stanno preparando" "Per cosa? Il Gran Finale?" "Quello viene un po' dopo. Prima c'è la discesa. L'Apocalisse. L'Anticristo."

★★
Da leggere con la luce accesa.

Fanucci, 12.90€, 316 p.
Prima edizione originale: 2013.

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